C'era un inglese, uno di questi che comprano casa da ristrutturare, cascine sperdute in campagna, specialmente nel centro italia, la prima zona, poi inflazionata è certamente la toscana, poi la verde umbria e di seguito, ma non da meno, la zona di confine delle Marche.
Una volta stabilitosi, di solito anche in maniera spartana, vuoi per solitudine o bizzarria, prese con se in casa un mulo. Il mulo viveva tutto il giorno con lui, dentro casa e fuori, mangiare e dormire insieme. Il legame uomo-bestia, padrone-animale, divenne sempre più forte, talmente forte da mutare in elezione, in tenerezza, e, arrivato il momento del desiderio, della voglia carnale, il mulo innamorato volle ingropparsi il padrone. Lo prese sotto le sue zampe serrate in modo che l'uomo non riusciva a divincolarsi, anche imbarazzato cercò con le buone, di far ragionare il mulo, ma niente, riuscì allora, girando il capo all'indietro, a dargli un morso nell'orecchio, così il mulo, urlando lui e urlando l'uomo mollò la presa.
L'uomo fu costretto ad avvertire una qualsiasi associazione per il recupero degli animali, che presto intervenne e portò via il mulo tra le lacrime di tutti e due.
Questa storia mi è stata raccontata dal signor Italo Grilli di Cagli nel novembre 2014.
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