lunedì 16 novembre 2015

Sotto la pelle

Vorrei parlare liberamente con il musulmano vicino di casa, guardarlo negli occhi mentre risponde. Per capire se le notizie di questi attentati suscitano in lui, sottopelle, una piccola incontenibile scossa di emozione, di vendetta, di rivalsa per tutte le ingiustizie che soffre e ha sofferto in un paese straniero, per tutte le ingiustizie che soffre il suo paese e la religione.

Non stupiamoci né scandalizziamoci, anche le Brigate Rosse erano simpatiche, sempre sottopelle per carità, a molte persone, trasversalmente.

Non per fare assolutamente paragoni con cose ed epoche diverse ma per me è (anche) lì che bisogna andare a lavorare.

E, nei casi in cui c'è ben poco da fare, rimane solo una cosa: scegliere da che parte stare.

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